Il punto più basso di una storia è quello che precede la risalita e il lieto fine. Il punto più basso di Joachim Löw è la notte del Capodanno del 2003: per la prima volta nella sua vita, la passa da disoccupato. Era stato uno dei più promettenti allenatori della storia tedesca, ma in men che non si dica si era trovato nel dimenticato e, a 43 anni, non era del tutto sbagliato dire che il meglio, per lui, fosse ormai alle spalle.
Tag: Allenatore
“Possiamo giocare, ma non allenare”
“Ci sono circa 500 giocatori in Premier League, e un terzo di loro sono neri. Eppure non abbiamo qualcuno che ci rappresenti nelle istituzioni, o negli staff tecnici.” Lo ha detto alla BBC Raheem Sterling, attaccante del Manchester City e della nazionale inglese da sempre molto attento alle problematiche razziali nel calcio. Fa un certo effetto, specialmente se implicitamente siamo portati a considerare il calcio come un ambiente meritocratico. Ma il dato è inequivocabile: i massimi campionati europei sono da anni pieni di calciatori neri, eppure pochissimi di questi riescono a trovare lavoro come allenatori ad alti livelli.
Quique Setién, l’integralista
“Giocano così. A volte gli va bene, a volte gli va male. Per questo stanno a fondo classifica.” – Quique Setién
Bora a Udine
A Trieste, la gente ha una certa conoscenza della bora, il forte vento che arriva dai Balcani e spazza la città, il porto, il mare. Appena un poco più a nord, a Udine, la bora non arriva. Ci arrivò, invece, nell’autunno del 1987, Bora, che allora era poco più che un bizzarro personaggio delle panchine di calcio.
Alla maniera del Nantes
L’11 agosto 1960, Roger Hunt e Kevin Lewis fissavano sul 2-0 il risultato di un’amichevole tra due squadre all’epoca di secondo piano del calcio europeo, il Liverpool e il Nantes. I Reds non vincevano un titolo dal 1947, e da diversi anni stazionavano in Second Division; solo un anno prima, però, in panchina si era seduto lo scozzese ex-Huddersfield Bill Shankly, che avrebbe completamente rivoluzionato il club, riportandolo nella massima serie inglese e, di lì a poco, consacrandolo come uno dei migliori al mondo. Ma a noi non interessa lui, bensì l’uomo che sedeva sull’altra panchina, José Arribas.
Il primo tocco di Guardiola
“È come un serpente a sonagli: tiene palla, ti addormenta, ti fa girare a vuoto, però al momento giusto apre la cassaforte ed entra dentro.” – Claudio Ranieri
Soliloquio con Maurizio
“Fatica? Faticoso è alzarsi alle 6 per andare in fabbrica. Qui serve solo armonia di movimenti e di tempi.” – Maurizio Sarri
Una storia d’amore con l’Arsenal
“Ci ho riflettuto. Sei una George Graham. Tu sei attenta… e ordinata… e metodica, perciò tra noi funziona.” – Febbre a 90′
La Storia, scritta dal Tottenham
Esiste una cosa, in Inghilterra, chiamata The Double: è il titolo – che potremmo definire onorifico – assegnato alla squadra che, in un’unica stagione, riesce a vincere sia il campionato che la FA Cup. E, per un lungo periodo, è stato ritenuto qualcosa di quasi impossibile, un’impresa confinata ad appena due casi risalenti entrambi all’Ottocento: il Preston North End del 1889 e l’Aston Villa del 1897. Finché non arrivò il Tottenham di Bill Nicholson.
Il califfo di Rio
“Viaggiare – ti dona una casa in centinaia di strani luoghi, e ti rende straniero nella tua stessa terra.” – Ibn Battuta