Esiste una cosa, in Inghilterra, chiamata The Double: è il titolo – che potremmo definire onorifico – assegnato alla squadra che, in un’unica stagione, riesce a vincere sia il campionato che la FA Cup. E, per un lungo periodo, è stato ritenuto qualcosa di quasi impossibile, un’impresa confinata ad appena due casi risalenti entrambi all’Ottocento: il Preston North End del 1889 e l’Aston Villa del 1897. Finché non arrivò il Tottenham di Bill Nicholson.
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I ragazzi venuti da Manchester
Una platea di soldati, un gallese in piedi a parlare. Non era un ufficiale, ma spiegava comunque piani d’attacco, pur se più adatti a tempi di pace che di guerra: Jimmy Murphy aveva dovuto smettere col pallone allo scoppio del conflitto, quando si era da poco trasferito dal West Bromwich Albion allo Swindon Town e di anni ne aveva appena ventotto. Durante quella lezione di football tenuta ai soldati britannici, aveva deciso che insegnare gli piaceva, e che a guerra finita avrebbe potuto farne un lavoro. Ad assistere alla lezione, per caso, c’era anche un collega calciatore, uno scozzese che, come Murphy, era stato costretto dalla guerra al ritiro anticipato, quando vestiva la maglia del Liverpool, e adesso stava studiando per diventare allenatore: il suo nome era Matt Busby. Continua a leggere “I ragazzi venuti da Manchester”
Il sogno del Saarbrucken, un club senza nazione
Quando fu reso noto il sorteggio della prima edizione della Coppa dei Campioni, il tecnico Hector Puricelli e il presidente Andrea Rizzoli si guardarono perplessi: nessuno di loro aveva mai sentito parlare del Saarbrucken, ma la cosa che più gli stupiva era che questa squadra – che proveniva dall’angolo sud-occidentale della Germania, praticamente al confine con Francia e Lussemburgo – non gareggiava come rappresentante tedesco, ma bensì per una nazione indipendente e sconosciuta chiamata Saarland.
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I campioni del mondo del Wolverhampton
Sono loro i veri campioni del mondo dei club. Così, nel 1954, il Daily Mail definiva sprezzante i ragazzi di Stan Cullis, freschi reduci da una fortunata serie di incontri amichevoli contro vari club provenienti da tutto il globo. Per primo, il Wolverhampton aveva sconfitto i tedeschi del Borussia Dortmund, la squadra che poteva vantare tra i pali l’eccellente Heinz Kwiatkowski, che campione del mondo lo era per davvero, anche se per nazionali, avendo fatto da vice a Toni Turek nella conquista della Coppa Rimet pochi mesi prima. Era poi stato il turno del Valencia, e degli argentini del Racing Club de Avellaneda, la cui punta era un allora diciotenne Antonio Valentin Angelillo; quindi, il Real Madrid e Alfredo Di Stefano e Francisco Gento era stato annichilito per 3-0. Anche lo Spartak Mosca di Igor Netto e Nikita Simonjan si era arresa agli inglesi, infine. Continua a leggere “I campioni del mondo del Wolverhampton”