“Vi scrivo per invitarvi formalmente a una partita di calcio fra la vostra squadra e la nazionale dell’EZLN in luogo, data e ora da definire. Visto l’affetto che abbiamo per voi, siamo disposti a non sommergervi di gol”. Con queste parole, il 10 maggio 2005, un rivoluzionario conosciuto come Subcomandante Marcos invitava l’Inter di Milano a una storica amichevole nel Chiapas, una delle regioni più povere e remote del Messico. Il tono, volutamente provocatorio, era ormai noto a tutto il mondo: i comunicati di Marcos erano brevi pezzi di letteratura, coscienza politica e auto-ironia che lo avevano reso celebre in ogni angolo del globo, sebbene nessuno sapesse quale che faccia avesse né quale fosse il suo vero volto. Pochi giorni dopo, il presidente dell’Inter Massimo Moratti rispondeva a quella lettera: “Stimato Subcomandante, giocheremo e sarà una gran partita. Su un prato, come facevamo da bambini. O su un rettangolo disegnato col gesso sopra la terra, con la polvere che si alza fino a farti tossire. Di stanchezza, ma felici”.
Continua a leggere “L’Inter, l’EZLN e il sogno della rivoluzione intergalattica del calcio”Tag: Messico
La controversa ascesa politica di Cuauhtémoc Blanco
Alle 4.00 di mattina del 21 giugno 2015, finalmente le autorità elettorali di Cuernavaca riuscivano a ufficializzare il nuovo Presidente Municipale, cioè il sindaco. Con un risultato a sorpresa, per la prima volta una formazione di centrosinistra – il Partido Socialdemócrata de Morelos – riusciva a conquistare il governo cittadino: una vera e proprio impresa, se consideriamo che sei anni prima il partito si era sciolto a livello nazionale, sopravvivendo solo nello Stato di Morelos. E quella vittoria sembrava poter aprire le porte a una resurrezione politica, guidata dal nuovo Presidente Municipale di Cuernavaca, Cuauhtémoc Blanco, un attaccante di 42 anni ancora in attività, con un record di 120 presenze e 39 gol con la maglia del Messico.
Continua a leggere “La controversa ascesa politica di Cuauhtémoc Blanco”Pancho Villa, Zapata e il calcio nel Messico rivoluzionario
Non c’era molta gente a festeggiare la rete di Claude Butlin, che consentiva al Reforma Athletic Club di consacrarsi per la quinta volta campione nazionale. In Messico, il calcio non sembrava aver attecchito come in altri paesi americani: quando era stata fondata la Liga Amateur de Football Association, nel 1902, i club partecipanti erano quattro, poi erano saliti fino a cinque ma, otto anni dopo, ci si ritrovava con appena tre squadre. Ci voleva una rivoluzione, per cambiare le cose. E una rivoluzione arrivò.
Continua a leggere “Pancho Villa, Zapata e il calcio nel Messico rivoluzionario”Bora a Udine
A Trieste, la gente ha una certa conoscenza della bora, il forte vento che arriva dai Balcani e spazza la città, il porto, il mare. Appena un poco più a nord, a Udine, la bora non arriva. Ci arrivò, invece, nell’autunno del 1987, Bora, che allora era poco più che un bizzarro personaggio delle panchine di calcio.
Sogno al sapore di coca e caffé: Colombia 1986, il Mondiale mai giocato
“Colombia”. Il nome riecheggiò tra gli applausi poco convinti della sala: la FIFA aveva appena annunciato che, di lì a sedici anni, la Coppa del Mondo di calcio si sarebbe disputata in Colombia. Accadeva a Stoccolma, il 9 giugno 1974; quattro giorni più tardi, a Berlino Ovest, avrebbe preso il via il primo Mondiale tedesco della storia.
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