I ragazzi venuti da Manchester

Una platea di soldati, un gallese in piedi a parlare. Non era un ufficiale, ma spiegava comunque piani d’attacco, pur se più adatti a tempi di pace che di guerra: Jimmy Murphy aveva dovuto smettere col pallone allo scoppio del conflitto, quando si era da poco trasferito dal West Bromwich Albion allo Swindon Town e di anni ne aveva appena ventotto. Durante quella lezione di football tenuta ai soldati britannici, aveva deciso che insegnare gli piaceva, e che a guerra finita avrebbe potuto farne un lavoro. Ad assistere alla lezione, per caso, c’era anche un collega calciatore, uno scozzese che, come Murphy, era stato costretto dalla guerra al ritiro anticipato, quando vestiva la maglia del Liverpool, e adesso stava studiando per diventare allenatore: il suo nome era Matt Busby. Continua a leggere “I ragazzi venuti da Manchester”

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Gli albori del calcio multiculturale europeo

La multiculturalità non è nata oggi, è solo divenuta palese. Il pensiero che le persone di etnia mista siano un fenomeno degli ultimi dieci anni si fonda su una selezione involontaria della realtà storica o sulla sua scarsa conoscenza. Se dovessimo prendere un centinaio o anche più di persone che si ritengono esperte della storia del calcio e domandassimo loro chi sia stato il primo calciatore nero a vestire la maglia di una nazionale europea, la quasi totalità non saprebbe indicarne non solo il nome, ma neppure l’epoca storica. Continua a leggere “Gli albori del calcio multiculturale europeo”

Il sogno del Saarbrucken, un club senza nazione

Quando fu reso noto il sorteggio della prima edizione della Coppa dei Campioni, il tecnico Hector Puricelli e il presidente Andrea Rizzoli si guardarono perplessi: nessuno di loro aveva mai sentito parlare del Saarbrucken, ma la cosa che più gli stupiva era che questa squadra – che proveniva dall’angolo sud-occidentale della Germania, praticamente al confine con Francia e Lussemburgo – non gareggiava come rappresentante tedesco, ma bensì per una nazione indipendente e sconosciuta chiamata Saarland.

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Quando il PSG era “povero”

Il ciclo si spense sul rigore di Ronaldo. Quella del Fenomeno era la prima e sarebbe stata l’unica stagione in blaugrana della sua carriera, terminata con l’impressionante record di 47 reti in 49 partite: l’anno dopo si sarebbe trasferito all’Inter. Ma intanto, con quel gol, regalava al Barça la Coppa delle Coppe e metteva incidentalmente la parola fine al ciclo del Paris Saint-Germain, il club francese con appena ventisette anni di storia alle spalle che era stato tra i dominatori del calcio europeo dell’ultimo lustro. Continua a leggere “Quando il PSG era “povero””

I campioni del mondo del Wolverhampton

Sono loro i veri campioni del mondo dei club. Così, nel 1954, il Daily Mail definiva sprezzante i ragazzi di Stan Cullis, freschi reduci da una fortunata serie di incontri amichevoli contro vari club provenienti da tutto il globo. Per primo, il Wolverhampton aveva sconfitto i tedeschi del Borussia Dortmund, la squadra che poteva vantare tra i pali l’eccellente Heinz Kwiatkowski, che campione del mondo lo era per davvero, anche se per nazionali, avendo fatto da vice a Toni Turek nella conquista della Coppa Rimet pochi mesi prima. Era poi stato il turno del Valencia, e degli argentini del Racing Club de Avellaneda, la cui punta era un allora diciotenne Antonio Valentin Angelillo; quindi, il Real Madrid e Alfredo Di Stefano e Francisco Gento era stato annichilito per 3-0. Anche lo Spartak Mosca di Igor Netto e Nikita Simonjan si era arresa agli inglesi, infine. Continua a leggere “I campioni del mondo del Wolverhampton”

Nato il 29 febbraio

“Anno bisesto, anno funesto”, dice una tradizione italiana. Carmel Busuttil, nato il 29 febbraio 1964, ne sentì parlare solo una volta arrivato sulle sponde del Lago Maggiore, nel 1987. Era stato un colpo di mercato o no? I tifosi piemontesi se lo chiedevano di frequente: Busuttil aveva appena 23 anni, ed era di fatto un giocatore di esperienza internazionale, vantava già diverse presenze con la nazionale (nel 1983 aveva segnato una clamorosa doppietta alla Spagna in un match ufficiale) e aveva calcato i campi della Coppa Uefa, una preziosa rarità in un club dilettantistico il cui miglior risultato era stato il quinto posto in Serie C nel 1968, quasi vent’anni prima. Ma si era mai visto un calciatore capace che provenisse da Malta? Continua a leggere “Nato il 29 febbraio”