Storia del tifo razzista a Verona

“Oggi gli ultras veronesi sono fra i più scalmanati d’Italia: tirano petardi persino sulle tribune e sui pompieri che stanno pronti a bordo campo con gli idranti aperti.” – Roberto Bianchin (1989)

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La rivoluzione dei garofani e del pallone

Grândola è una cittadina del Sud, l’antica città dei Mori, la Terra della Fraternità. Così cantava Zeca Afonso, rifacendosi alla storica cooperativa operaia della città, nata negli anni Cinquanta e duramente repressa dal regime fascista di Salazar. Per quella canzone, Afonso passò diversi guai con la PIDE. Nel 1974, tre anni dopo la pubblicazione – e l’immediata messa al bando – del brano, esso tornava a suonare inaspettatamente alla mezzanotte del 25 aprile sulle onde di Rádio Renascença, come un segnale in codice per tutti gli antifascisti: iniziava la Rivoluzione dei Garofani, e il regime portoghese aveva le ore contate.

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Cos’è successo all’uomo del domani?

Nel 2014, era opinione abbastanza diffusa che Gareth Bale – un ragazzo di venticinque anni nato a Cardiff, affermatosi come terzino sinistro al Southampton e trasformatosi in ala sinistra al Tottenham – fosse un dei giocatori più determinanti del mondo. Di più: che fosse il prototipo del giocatore del domani, unendo in un mix perfetto straordinarie capacità atletiche a una tecnica che pochi al mondo potevano non invidiargli. Oggi, il suo curriculum segna più infortuni che trofei vinti (e Bale, di trofei, ne ha vinti parecchi). Pochi giorni fa era sul punto di trasferirsi in Cina e adesso pare non lo voglia più nessuno.

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Asparuhov: il clamore e il silenzio

Era il derby scudetto, ma lo era solo sulla carta. Per vincere il titolo, al Levski Sofia sarebbe servita una vittoria da record, perché al divario in classifica si aggiungeva quello incolmabile della differenza reti. La porta avversaria fu violata da un tiro di Tsvetan Vesselinov: il bello di vincere contro il CSKA non è mai un fattore secondario. Poi, il fattaccio.

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Le calciatrici che dissero no a Gaucci

Corre l’inverno del 2003. I giornali sportivi rimbalzano la notizia che può finalmente animare un calciomercato fino a questo momento deludente: il Perugia potrebbe essere la prima squadra maschile a ingaggiare una calciatrice donna.

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La strada dall’Armenia al mondo

“Le nostre mani si sono unite, / soltanto due mani. / Ma è come se / non fossero le nostre mani, / ma soltanto uno stretto: / ci siamo mescolati, / come due mari vicini, / a lungo divisi.” – Puruyr Sevak

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