Solo pochi mesi fa, a fine maggio, il nuovo corso dell’Italia di Mancini iniziava all’ombra di uno striscione: “Il mio capitano ha sangue italiano”, esposto da alcuni tifosi contro Mario Balotelli, primo capitano di colore della nazionale. In questi giorni, Mancini ha fatto esordire il primo classe 2000 nella nazionale maggiore, Moise Kean, in amichevole contro gli Stati Uniti. Oltre ad aver finalmente iniziato a proporre un gioco all’altezza delle grandi rivali internazionali degli ultimi anni, l’Italia sta dando spazio in nazionale ai nuovi italiani, ormai un dato di fatto nella nostra società, nonostante l’ottusa opposizione di chi crede che “non esistono neri italiani”.
Tag: Europa
I padroni del calcio: Petroldollari e pallone
“Sono eccitato prima di ogni singola partita. Il trofeo alla fine è meno importante del processo per raggiungerlo.” – Roman Abramovich
Continua a leggere “I padroni del calcio: Petroldollari e pallone”
Dall’Est all’Ovest: Storia dei campioni del calcio comunista oltre la Cortina di Ferro
“Una cortina di ferro è calata sul fronte russo. Non sappiamo cosa stia succedendo dietro di essa.” – Winston Churchill
Lassù dove osava Silenzi
Un metro e 91, naso invadente, fisico longilineo, predisposizione per le acrobazie aeree, per i tifosi Pennellone. Andrea Silenzi incarnava l’attaccante vecchio stampo, quello che piaceva tanto agli inglesi, che nel 1992 avevano visto sorgere la Premier League e avevano fame di stelle straniere per un campionato ora veramente internazionale. Gli anni Novanta volevano cambiare tutto, nel calcio e nel mondo che ci stava fuori, e solo in seguito ci si sarebbe accorti che erano stati solo un abbaglio. Silenzi fu uno dei simboli di quell’abbaglio.
Padri e figli del Wunderteam
“Non un gioco alla Arsenal, incurante di stile e scuola. Il nostro gioco non deve basarsi per l’80% sul caso e per il 20% sui fatti coscientemente voluti, ma, al contrario, per l’80% su quelli e per il 20% su quello.” – Hugo Meisl
L’ultimo dribbling di George Best
Cosa ci sia venuto a fare, lì sulle rosse spiagge di Brisbane, uno come lui non lo sa nessuno. Nel XIX secolo, erano in tanti a venire fin laggiù dalla vecchia Gran Bretagna, tutti con quella faccia sporca, la barba incolta e i capelli lunghi come lui: prigionieri della principale colonia penale del Pacifico. Ma del recluso gli mancava l’atteggiamento, anzi era opinione comune – in Europa più che in Australia, dove era ben poco conosciuto – che George Best fosse lì per il motivo opposto, che fosse lì in cerca di libertà. Continua a leggere “L’ultimo dribbling di George Best”
Oltre i sette scudetti consecutivi
“Abbiamo superato la più grande Juventus di tutti i tempi.” – John Elkann
I cicli sono destinati a finire, prima o poi. È solo che quel prima o poi è abbastanza opinabile, come dimostra la Juventus, che continua a non dare segni di cedimento nella sua rotta verso quello che sarebbe l’ottavo titolo consecutivo. Nei grandi campionati europei, nessuna squadra era mai stata così dominante, per meriti suoi o demeriti altrui. Nell’attesa che gli avversari storici dei bianconeri riescano a svegliarsi dal loro torpore e a restituire un po’ di alternanza in vetta alla Serie A, possiamo pensare a quei pochi cicli più lunghi – per il momento – di quello attuale della Juve. Continua a leggere “Oltre i sette scudetti consecutivi”
Il patriottismo spicciolo di Mancini
Torna di scena la Nazionale, e puntuale torna di scena anche la solita polemica sul poco spazio che i giocatori italiani trovano in serie A. Perfettamente complementare all’immortale polemica sugli oriundi, da cui poi si arriva sempre a parlare di quote azzurre e chiusura delle frontiere, la storia dell’abbondanza di stranieri nel nostro campionato è tema di discussione fin dalla fine degli anni Novanta, ma mai come oggi il clima politico nazionale sembra essere (malauguratamente) favorevole per la sua riproposizione (in barba a tutti i discorsi sugli evidenti risultati del multiculturalismo). Se c’è una novità rispetto al solito, è che stavolta a predicare dal pulpito è Roberto Mancini, in veste di nuovo ct della Nazionale. Continua a leggere “Il patriottismo spicciolo di Mancini”
Quella volta che Totti e la Samp
Totti è un simbolo, una bandiera. –Fabio Capello, 1999
Si è ritirato Francesco Totti, il più grande calciatore della storia della Roma, una delle poche vere bandiere del calcio moderno (se mi passate il termine, comunque superficiale e nostalgico, di “bandiera”). Eppure sarebbe potuta andare diversamente, se nel 1997 Franco Sensi avesse accettato di cedere quel ragazzo di 20 anni alla Sampdoria, andando incontro alle richieste di Carlos Bianchi. Continua a leggere “Quella volta che Totti e la Samp”