Ci hanno insegnato che alla fine conta chi fa il gol. Ci hanno insegnato male: alla fine, chi fa il gol conta nel fugace istante del presente; quando passano i giorni, ci ricordiamo solo del campione, che abbia segnato o meno. I Mondiali del 1930 sono stati la vetrina di campioni di cui tutti parlavano l’indomani della competizione – per quanto il concetto di “parlare di un calciatore”, all’epoca, fosse molto meno massiccio di oggi – mentre uno come Lucien Laurent passava nell’oblio. Uomini come Stabile e Andrade sono stati grandi giocatori, quelli come Laurent sono solamente statistiche: il primo marcatore della storia dei Mondiali di calcio, e nulla più.
Non che a quell’interno destro parigino fosse mai fregato molto, per la verità, di essere qualcosa di più: quando, al 19′ del primo tempo, raccolse l’assist dalla destra di Liberati e insaccò in rete alle spalle del portiere del Messico, esultò a malapena, come si faceva all’epoca dopo un gol qualunque. “Ci siamo giusto abbracciati o dati la mano prima di riprendere il gioco. Al momento, neppure io mi ero posto la questione se quello fosse il primo gol del Mondiale. Non l’avevo capito.” rivelò in seguito.

E allora proviamo a mettere da parte per un attimo questa ingombrante vicenda del primo gol della storia dei Mondiali di calcio, e pensiamo solo a Lucien Laurent, che in quel 1930 aveva lasciato il Cercle Athlétique de Paris assieme al fratello maggiore Jean per andare a lavorare come operaio nella fabbrica della Peugeot a Sochaux (e, nel frattempo, giocare a calcio nel club locale, di proprietà dell’azienda). Ah sì, Jean Laurent: non si trovano molte informazioni su di lui, che di ruolo faceva il difensore e che, dopo aver fatto entrare il piccolo Lucien nel CA de Paris nel 1921, ha passato metà carriera al suo seguito, tra club e nazionale, in cui entrò solo successivamente al più talentuoso fratello e senza mai scendere in campo in Uruguay. Nelle numerose interviste fatte in seguito al più celebre dei Laurent si parla sempre e solo di quel gol (ne fece solamente un altro con i Bleus, nel 1932 in amichevole contro l’Inghilterra), e mai del rapporto che ci fosse tra i due fratelli che giocarono sempre assieme fino al 1933, quando Jean si accasò al Saint-Servan, mentre Lucien fece ritorno al CA de Paris.
Insieme si fecero comunque quel folle viaggio di due settimane in nave alla volta del Sudamerica, pigiati sul Conte Verde assieme alla truppa rumena e a quella belga, allenandosi in coperta in tempi in cui praticamente nessun allenatore parlava mai di tattica, e passando il tempo libero nella sala cinematografica dell’imbarcazione o nuotando nella piscina. “Era come stare in vacanza” ricordò, in tempi più recenti. La Francia se ne uscì subito, anche perché alla seconda beccò l’Argentina, e Laurent incontrò una scarpata di Monti – che poi segnò anche il gol decisivo – e all’ultima col Cile era praticamente un fantasma in campo. Dopo esser stato protagonista del primo gol della storia della Coppa del Mondo, Laurent fu anche diretto spettatore del più clamoroso errore arbitrale di tutti i tempi, quando l’arbitro fischiò la fine del match con l’Argentina al minuto 84 e poi, un quarto d’ora dopo e con molti giocatori già sotto la doccia, richiamò tutti in campo per finire la partita. “Il calcio era nella sua infanzia” ebbe a dire Lucien; la stampa francese aveva dedicato appena un trafiletto a quel gol che solo dopo si sarebbe scoperto essere stato storico.

Tornato in patria, girò diversi club, prese parte anche ai Mondiali italiani del 1934, e cinque anni più tardi ricevette la chiamata alle armi. I tedeschi lo catturarono e lo chiusero in un campo di concentramento in Sassonia, dal quale poté uscire solo nel 1943 per trovare impiego come allenatore-giocatore del Besançon. Nel frattempo, i soldati nazisti avevano occupato la Francia e razziato tutto quel che potevano, compresa la maglia blu che aveva indossato in Uruguay. Ma a Lucien Laurent non importava, così come non gli era mai importato di quel gol: “Tutti i miei ricordi sono qui, bene impressi in un angolo della mia vecchia testa. Nessuno potrà portarmeli via.”
Fonti
–DHAR Pulasta, World Cup History: The forgotten man who scored the first goal, FirstPost
–GLANVILLE Brian, Lucien Laurent, The Guardian
–LAVELLI Elia, Quotes Mundial: Lucien Laurent, Il GreNoLi
–MOLINARO John F., The World Cup’s 1st goal scorer, CBC Sports
-VERDENET François, Laurent, le premier pour l’éternité, France Football