Che mai ci sia pace tra Argentina e Inghilterra

“Stai ammonendo solo noi. Solo noi.” Il lungagnone albiceleste col 10 sulle spalle lo ripete stentoreo, con tono polemico, ma tanto serve a poco: Rudolf Kreitlein – apprezzato sarto bavarese che però è pure un’ancor più apprezzato arbitro – non capisce una parola di spagnolo. Sa solo che quel tono ha un che di arrogante: il lungagnone lo fissa dall’alto in basso, con quei suoi occhi piccoli e torvi e quel nasone saccente. Così, Kreitlein gli dice di andarsene fuori. Sono passati 35 minuti dall’inizio della partita, e Argentina e Inghilterra stanno ancora sullo 0-0.

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Pelé: La Serie – Episodio 1

“La povertà era chiedersi che cosa sarebbe successo se non fossimo riusciti a mettere insieme abbastanza denaro per la legna. La povertà era lesinare, e persino odiare ogni pezzetto di legna che veniva ingoiato dalla fornace di quella stufa. La povertà è essere derubati di ogni rispetto e fiducia in se stessi. La povertà è paura. Non paura della morte, paura di vivere.” – Pelé

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Sogno al sapore di coca e caffé: Colombia 1986, il Mondiale mai giocato

“Colombia”. Il nome riecheggiò tra gli applausi poco convinti della sala: la FIFA aveva appena annunciato che, di lì a sedici anni, la Coppa del Mondo di calcio si sarebbe disputata in Colombia. Accadeva a Stoccolma, il 9 giugno 1974; quattro giorni più tardi, a Berlino Ovest, avrebbe preso il via il primo Mondiale tedesco della storia.

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La Copa América 2019 in 12 nomi

La Copa América è il torneo per nazionali più antico del mondo: basterebbe questo per comprenderne il fascino e l’importanza nella storia del calcio, ma aggiungiamoci pure che la maggior parte dei giocatori più tecnici e spettacolari in circolazione sono sudamericani, e avrete una chiara idea del perché valga la pena seguirlo. Quella del 2019 è la 46° edizione e si disputerà per la quinta volta in Brasile, nazione che non vince il torneo dal 2007 e nei succesivi tre tornei si è sempre fermata prima delle semifinali. La novità dell’anno sono le due squadre asiatiche invitate per completare la rosa delle partecipanti, in sostituzione delle nordamericane (solitamente Messico e Stati Uniti, che tre anni fa giunsero quarti), contemporaneamente impegnate nella Gold Cup. La Copa América prenderà il via il 14 giugno e durerà fino al 7 luglio.

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Cosa succede al calcio sudamericano?

I club che vincono la Libertadores trovano sempre maggiori difficoltà a raggiungere la finale del Mondiale per Club, e le nazionali sudamericane non vincono il titolo iridato dal 2002, hanno fallito il Mondiale casalingo del 2014 e a Russia 2018 sono rimaste fuori dalle semifinali, eventualità verificatasi solo in altre occasioni, l’ultima nel 1982. La crisi del calcio sudamericano ormai è sotto gli occhi di tutti, e comprenderla non è affatto semplice.

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Il Mondiale per Club non è più un affare Europa-Sudamerica

Per 45 anni, il trono del calcio mondiale è stato condiviso tra club di Europa e Sudamerica, come se nessun’altro giocasse al pallone nel resto del pianeta. E, a guardare l’albo d’oro dei Mondiali – quelli con le nazionali – non sembrava così falso: messo da parte il terzo posto degli Stati Uniti nel 1930 – in un Mondiale rimaneggiato, con pochissime europee – la Corea del Sud di Guus Hiddink nel 2002 è stata l’unica squadra non euro-americana a salire sul podio della Coppa del Mondo. Eppure solo tre anni dopo quel risultato, la Fifa metteva le sue mani sulla vecchia Coppa Intercontinentale e decideva di aprirla ai club di ogni angolo del mondo. Continua a leggere “Il Mondiale per Club non è più un affare Europa-Sudamerica”