Le calciatrici che dissero no a Gaucci

Corre l’inverno del 2003. I giornali sportivi rimbalzano la notizia che può finalmente animare un calciomercato fino a questo momento deludente: il Perugia potrebbe essere la prima squadra maschile a ingaggiare una calciatrice donna.

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Gli albori del calcio multiculturale europeo

La multiculturalità non è nata oggi, è solo divenuta palese. Il pensiero che le persone di etnia mista siano un fenomeno degli ultimi dieci anni si fonda su una selezione involontaria della realtà storica o sulla sua scarsa conoscenza. Se dovessimo prendere un centinaio o anche più di persone che si ritengono esperte della storia del calcio e domandassimo loro chi sia stato il primo calciatore nero a vestire la maglia di una nazionale europea, la quasi totalità non saprebbe indicarne non solo il nome, ma neppure l’epoca storica. Continua a leggere “Gli albori del calcio multiculturale europeo”

Il sogno del Saarbrucken, un club senza nazione

Quando fu reso noto il sorteggio della prima edizione della Coppa dei Campioni, il tecnico Hector Puricelli e il presidente Andrea Rizzoli si guardarono perplessi: nessuno di loro aveva mai sentito parlare del Saarbrucken, ma la cosa che più gli stupiva era che questa squadra – che proveniva dall’angolo sud-occidentale della Germania, praticamente al confine con Francia e Lussemburgo – non gareggiava come rappresentante tedesco, ma bensì per una nazione indipendente e sconosciuta chiamata Saarland.

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Puntare sui giovani fa la differenza

Prima di affrontare l’Italia negli spareggi per il Mondiale 2018 (e poi anche dopo), la stampa e il pubblico hanno insistito nel definire la Svezia una squadra scarsa. Una squadra scarsa non avrebbe tenuto in scacco la Germania, non avrebbe travolto il Messico, arrivando prima in quel girone, e non si troverebbe ora ai quarti di finale del Mondiale. L’ultima apparizione della Svezia risaliva al 2006, e il risultato di Russia 2018 è il migliore dal 1994 (quando arrivò terza) e il quinto migliore della storia degli Scandinavi.

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