“È una pessima idea politicizzare lo sport”. È iniziato così, con queste parole, il Mondiale di Emmanuel Macron, Presidente della Repubblica francese, parlando a margine di un incontro avvenuto a Bangkok il 17 novembre, tre giorni prima del calcio d’inizio del torneo. Ed è finito con lui in campo, un mese e un giorno dopo, a consolare Kylian Mbappé dopo la finale persa, e subito dopo negli spogliatoi a dire ai giocatori della Francia di essere orgogliosi per aver fatto sognare milioni di loro connazionali. Un video, per intenderci, che è stato reso pubblico dallo stesso Macron sui propri canali social ufficiali. Oggi, il Presidente francese rappresenta meglio di tutti l’ipocrisia dei politici che parlano di sport.
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L’oligarchia economico-calcistica di Viktor Orbán
Continua a leggere “L’oligarchia economico-calcistica di Viktor Orbán”“Per lui, giocare a calcio era un modo per liberare la propria aggressività. Una volta finì col pallone in fallo laterale. Quando tutti si fermarono, Orbán disse ‘Non è fuori’, e andò avanti, e segnò. Stava riscrivendo le regole: ‘Ve lo dico io se è o non è fuori’.”
Zsolt Komáromy, ex-calciatore dilettante
Come la politica del Golfo influenza il calcio europeo
Sembrava tutto fatto: Mohammad bin Salman Al Sa’ud, principe ereditario dell’Arabia Saudita, era a un passo dall’acquistare il Newcastle United da Mike Ashley. Un’operazione che avrebbe fatto del club del North-East una delle società di calcio più ricche al mondo. Invece, il passaggio di proprietà è sfumato, e secondo diverse fonti dietro questo intoppo ci sarebbero gli evidenti riflessi della politica del Golfo Persico sul mondo del calcio europeo.
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Messi al Como: Il grande abbaglio
Estate 2002. Un signore argentino si presenta sulle sponde del lago di Como – località di villeggiatura preferita dei ricchi di mezzo mondo – assieme al figlio adolescente. A vederlo, il ragazzo, pare tutto tranne che un calciatore, così piccolo e tracagnotto. Il talento c’è, è evidente – dice lo staff delle giovanili del club locale – ma con una simile struttura fisica non diventerà mai un giocatore decisivo. E così, il Como scarta Lionel Messi.
Le calciatrici che dissero no a Gaucci
Corre l’inverno del 2003. I giornali sportivi rimbalzano la notizia che può finalmente animare un calciomercato fino a questo momento deludente: il Perugia potrebbe essere la prima squadra maschile a ingaggiare una calciatrice donna.
I padroni del calcio: Italo Allodi
La storia è quasi da film, quella di un signor nessuno che attraverso il duro lavoro arriva sulla vetta, e di fatto scrive le pagine del calcio italiano. Non “alcune delle più belle pagine”, ma proprio tutte. Nel 1955, Italo Allodi – 31 anni, originario di Asiago e reduce da una carriera da mediano di scarsissimo valore – è segretario generale del Mantova, semisconosciuto club della IV Serie: nel giro di pochi anni, le sue mani stringeranno quelle di alcuni dei più importanti calciatori al mondo, solleveranno i trofei più prestigiosi e plasmeranno uomini destinati a dominare il calcio italiano subito dopo il suo ritiro. Continua a leggere “I padroni del calcio: Italo Allodi”
I padroni del calcio: Petroldollari e pallone
“Sono eccitato prima di ogni singola partita. Il trofeo alla fine è meno importante del processo per raggiungerlo.” – Roman Abramovich
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