“Ora in Turchia non si può giocare una regolare partita di calcio” dice Gianni Agnelli. È la tesi che porta avanti la Juventus: la gara va spostata in campo neutro, per evidenti ragioni di sicurezza. Il comitato esecutivo della UEFA si è riunito straordinariamente il 24 novembre per decidere, appena un giorno prima della partita: il verdetto sarebbe atteso per le 15.00, ma fino alle 19.00 i dirigenti del calcio europeo stanno ancora discutendo. E se ne escono con un compromesso che non soddisfa nessuno: Galatasaray-Juventus si giocherà a Istanbul a porte aperte, ma la settimana successiva, il 2 dicembre. Alle spalle di tutto questo c’è un uomo che con il calcio non c’entra nulla: si chiama Abdullah Öcalan, ha 49 anni, ed è il fondatore del PKK, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan. A sinistra è ritenuto un simbolo della lotta per i diritti umani del popolo curdo, ma la Turchia, gli Stati Uniti e l’Unione Europea lo considerano un pericoloso terrorista.
Continua a leggere “Juventus contro Galatasaray, sotto gli occhi di Öcalan”Tag: Juventus
JuventURSS
L’agosto di Torino non era decisamente come quello di Minsk, ma valeva bene una visita, soprattutto se per motivi di lavoro: la pensava così Sergej Alejnikov, centrocampista di 27 anni che stava concludendo un clamoroso trasferimento dall’Unione Sovietica al calcio europeo, firmando con la Juventus. Il suo primo contratto professionistico in carriera, visto che oltre la cortina di ferro gli atleti erano tutti formalmente dilettanti. Si respirava un’aria frizzante e ironica: la Juventus, la squadra simbolo del capitalismo italiano targata Agnelli, stava finendo nelle mani dei proletari socialisti? L’anno prima, i bianconeri si erano assicurati per 7 miliardi di lire il fuoriclasse della Dinamo Kiev Aleksandr Zavarov, ma l’ambientazione del campione era stata difficile, così Boniperti aveva deciso di affiancargli un connazionale: avevano trattato Oleg Protasov, che lo aveva sostituito a Kiev, e Aleksej Michajličenko, ma alla fine avevano ripiegato sul meno noto (e costoso) Alejnikov.
Continua a leggere “JuventURSS”Barzagli, il sottovalutato
È l’estate del 2008, e una squadra tedesca si presenta a Palermo con una ventina di milioni di euro: in cambio, vuole andarsene dall’Italia con due difensori, Cristian Zaccardo e Andrea Barzagli. Per qualcuno sembra un’esagerazione, specialmente per i 12 milioni che vengono proposti per il secondo, per qualcun altro un peccato, che due giocatori così debbano andarsene in un campionato minore invece che restare nella Serie A. Un anno dopo, la squadra tedesca – il Wolfsburg – alza a sorpresa il titolo di campione di Germania: Zaccardo ha giocato ventidue partite, Barzagli quarantacinque, senza mai essere sostituito. In Italia, non se ne accorge praticamente nessuno.
Nicolè, l’eterno ragazzo dei record
“Da calciatore pensavo molto, forse troppo. Pensavo che eravamo trattati benissimo ma bastava un calcio a un ginocchio per essere fuori da tutto.” – Bruno Nicolè
Sandro Puppo, l’italiano giramondo
“Sono come il torrente che irrompe nel mare / Somiglio alla rosa dischiusa anzi tempo.” – Pir Sultan Abdal
I padroni del calcio: Italo Allodi
La storia è quasi da film, quella di un signor nessuno che attraverso il duro lavoro arriva sulla vetta, e di fatto scrive le pagine del calcio italiano. Non “alcune delle più belle pagine”, ma proprio tutte. Nel 1955, Italo Allodi – 31 anni, originario di Asiago e reduce da una carriera da mediano di scarsissimo valore – è segretario generale del Mantova, semisconosciuto club della IV Serie: nel giro di pochi anni, le sue mani stringeranno quelle di alcuni dei più importanti calciatori al mondo, solleveranno i trofei più prestigiosi e plasmeranno uomini destinati a dominare il calcio italiano subito dopo il suo ritiro. Continua a leggere “I padroni del calcio: Italo Allodi”
Oltre i sette scudetti consecutivi
“Abbiamo superato la più grande Juventus di tutti i tempi.” – John Elkann
I cicli sono destinati a finire, prima o poi. È solo che quel prima o poi è abbastanza opinabile, come dimostra la Juventus, che continua a non dare segni di cedimento nella sua rotta verso quello che sarebbe l’ottavo titolo consecutivo. Nei grandi campionati europei, nessuna squadra era mai stata così dominante, per meriti suoi o demeriti altrui. Nell’attesa che gli avversari storici dei bianconeri riescano a svegliarsi dal loro torpore e a restituire un po’ di alternanza in vetta alla Serie A, possiamo pensare a quei pochi cicli più lunghi – per il momento – di quello attuale della Juve. Continua a leggere “Oltre i sette scudetti consecutivi”
Quando scoprii Cristiano Ronaldo
“Ricordo questo ragazzino assolutamente fantastico che s’impegnava al massimo ogni singolo giorno, con la forza di volontà che aveva poteva fare qualsiasi cosa pur di realizzare i proprio sogni.” – Aurelio Pereira, osservatore dello Sporting Lisbona