Continua a leggere “Amare Matthias Sindelar”“Uno stelo appeso a due occhi azzurri che saettava come una freccia verso i gol più meravigliosi.” – Vladimiro Caminiti
Tag: Mondiali 1934
Padri e figli del Wunderteam
“Non un gioco alla Arsenal, incurante di stile e scuola. Il nostro gioco non deve basarsi per l’80% sul caso e per il 20% sui fatti coscientemente voluti, ma, al contrario, per l’80% su quelli e per il 20% su quello.” – Hugo Meisl
Il portoghese che inventò il calcio statunitense
“Billy, non fare l’eroe, / non fare pazzie con la tua vita.” – Piper Lace
Lo scenario di uno stadio americano degli anni Trenta doveva apparire straniante a un uomo come Billy Gonsalves. Dall’alto del suo metro e ottantotto, più da giocatore di basket che di soccer, in piedi leggermente alla sinistra del cerchio di centrocampo, nella tipica posizione della mezzala, si guardava attorno e vedeva spalti semivuoti Continua a leggere “Il portoghese che inventò il calcio statunitense”
La fuga di Enrique Guaita
“Vegliate, o guaite, intorno al re prigione. / Egli era al lato dell’imperadore, / era lo specchio della sua persona. / Egli correva mare e terra in armi.” – Giovanni Pascoli
La Fifa e l’immancabile fascinazione per le dittature
“Le prodezze sportive accrescono il prestigio della nazione e abituano gli uomini alla lotta in campo aperto.” – Benito Mussolini
Nikolay Mitrokhin ha definito la Russia una “dittatura elettorale”, in cui la quantità di democrazia “sta diminuendo di anno in anno”. Vladimir Putin governa ininterrottamente da 15 anni, gli oppositori politici vengono, di volta in volta, silenziati, screditati o addirittura fatti arrestare, e i giornalisti scomodi allo Zar vengono ritrovati morti in circostanze misteriose. E mentre la Russia è ormai tornata a essere una potenza mondiale, e la sua influenza – più o meno legittima – sulle democrazie occidentali è più forte che mai, il mondo del calcio segue la Coppa del Mondo organizzata nel paese di Putin, seguito ideale delle Olimpiadi invernali di Sochi 2014.
Continua a leggere “La Fifa e l’immancabile fascinazione per le dittature”
Luis Monti: tanto, per un calciatore
“Era un uomo strano, si allenava in modo particolare. Al giovedì giocava la partitella con noi. Gli altri giorni, dalle cinque alle sei del mattino, tutto solo andava in Corso Marsiglia, ci fosse sole o ci fosse neve, finché fu in Italia si allenò sempre dalle cinque alle sei del mattino.” – Luigi Bertolini