Alcune persone si sono radunate fuori da Wembley, ma non sono lì per entrare nello stadio e guardare la partita. È il 4 giugno 1977 e si gioca un’amichevole tra Inghilterra e Scozia, ma tra gli appassionati di calcio della selezione ospite da qualche settimana non si fa che parlare della prossima partita che dovrà disputare la Tartan Army, a Santiago del Cile. Vari attivisti di sinistra reggono uno striscione con su scritto: “Fermate la partita della vergogna!”. Meno di quattro anni prima i militari hanno preso il potere con la forza nel paese sudamericano, rovesciando il governo democraticamente eletto del socialista Salvador Allende. Ma non è solo la brutalità del regime cileno a legittimare chi protesta contro la partita: la Scozia dovrà giocare nello stadio Nacional, che nei giorni successivi al golpe è stato usato come campo di concentramento e di tortura per migliai di dissidenti politici. Le foto hanno fatto il giro del mondo.
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Alex Ferguson, calcio e Labour Party
Continua a leggere “Alex Ferguson, calcio e Labour Party”“Credo che il Labour sia sempre stato il partito dei lavoratori e che lo sarà sempre. La mia lealtà al Labour è parte di chi sono, perché so cosa fa per le persone.”
Alex Ferguson
I dimenticati pionieri neri del calcio
Un campo da calcio, un pallone che rotola, ventidue giocatori. L’ala destra prende il pallone, semina i difensori, tira e batte il portiere. C’è solo un particolare: tutti questi nomi andrebbero messi al femminile, perché in campo ci sono delle donne, anche se siamo nel lontano 1896. È il Mrs. Graham XI, la prima squadra di calcio femminile della storia, fondata nel 1881 dalla scozzese Helen Graham Matthews. Ah no, c’è un altro particolare: la ragazza che gioca all’ala destra si chiama Emma Clarke, ha solo vent’anni ed è una calciatrice di grande talento, forse la più forte in Inghilterra e, quindi, nel mondo. Ed è nera.
Gli albori del calcio multiculturale europeo
La multiculturalità non è nata oggi, è solo divenuta palese. Il pensiero che le persone di etnia mista siano un fenomeno degli ultimi dieci anni si fonda su una selezione involontaria della realtà storica o sulla sua scarsa conoscenza. Se dovessimo prendere un centinaio o anche più di persone che si ritengono esperte della storia del calcio e domandassimo loro chi sia stato il primo calciatore nero a vestire la maglia di una nazionale europea, la quasi totalità non saprebbe indicarne non solo il nome, ma neppure l’epoca storica. Continua a leggere “Gli albori del calcio multiculturale europeo”