La vera storia di Cristiano Ronaldo e della Palestina

“Un veto politico”. Così lo ha definito uno che di interferenze tra calcio e politica se ne intende parecchio, Recep Erdoğan. Parlando all’Università Atatürk di Erzurum a fine dicembre, il Presidente turco ha sostenuto che il Portogallo avrebbe tenuto in panchina Cristiano Ronaldo ai Mondiali in Qatar per la sua vicinanza alla causa palestinese. Non ha aggiunto altro, per cui non sappiamo da chi sarebbe venuto questo veto e perché avrebbe colpito il solo Ronaldo, mentre i giocatori marocchini hanno potuto mostrare la bandiera palestinese innumerevoli volte senza la minima ripercussione. E così questa sembra la solita sparata di un politico autoritario ma visceralmente appassionato di calcio, un mondo che però lo ha spesso respinto. Eppure a molti è suonato più di un campanello: Ronaldo, in effetti, sta notoriamente dalla parte dei palestinesi. Vero?

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Il conflitto israelo-palestinese e il calcio – Parte 2

Continua dalla prima parte

Il debutto, nel 1963, di Hassan Bastuni era un evento destinato a fare storia: non perché come calciatore fosse particolarmente promettente, ma perché era un arabo che vestiva la maglia di una nota squadra di prima divisione, il Maccabi Haifa. I primi decenni di vita dello Stato di Israele sono stati segnati, nonostante i conflitti con il mondo arabo, da vari tentativi di integrazione sostenuti dalla sinistra, al governo interrottamente dal 1948 grazie al partito Mapai, che dal 1968 si trasformerà nel Partito Laburista. E tra i primi deputati della Knesset eletti con Mapai negli anni Cinquanta c’era anche Rostam Bastuni, primo politico arabo-israeliano e zio di Hassan Bastuni.

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Il conflitto israelo-palestinese e il calcio – Parte 1

Nel 1972 la Nazionale di calcio non c’era: era la grande favorita delle qualificazioni – aveva vinto la Coppa d’Asia del 1964, preso parte al torneo olimpico del 1968 e ai Mondiali del 1970 – ma era stata clamorosamente eliminata ai calci di rigore dalla Thailandia. E i giocatori, col senno di poi, poterono dirsi felici di quel risultato: a quelle Olimpiadi, 11 loro colleghi di altre discipline furono uccisi da un gruppo di terroristi palestinesi. Nel settembre 1972, a Monaco di Baviera, il conflitto israelo-palestinese entrava violentemente nella storia dello sport internazionale.

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