Se sei un appassionato di calcio e su Instagram o TikTok consulti quasi solo profili legati al calcio, l’algoritmo prima o poi finirà per mostrarti uno dei tanti video, più o meno divertenti, in cui inglesi e americani litigano su quale sia il nome corretto di questo sport. “Si dice football, non soccer” sostengono da tempo i più strenui difensori della nomenclatura britannica. In uno di questi video c’è anche un ragazzo, particolarmente inviperito, che spiega e mima coi piedi il gesto di colpire un pallone, da cui appunto deriva la parola football, sottolineando come invece soccer non abbia alcun chiaro collegamento con il senso del gioco. La regola dovrebbe essere semplice: gli inglesi lo hanno inventato, quindi come lo dicono loro è il modo corretto. Ma dato che l’articolo non termina qui, potete intuire come la vicenda sia un po’ più complicata di così.
Partiamo da un presupposto: noi italiani dovremmo tenerci ben fuori da questa diatriba, visto che pure noi usiamo un nome che con quello “originale” britannico non c’entra nulla, anzi addirittura meno di soccer. Non è sempre stato così, sia chiaro: il football arriva nel nostro paese tramite l’alta borghesia mercantile, i cui rampolli spesso studiavano in Svizzera accanto ai giovani britannici di ricca famiglia, o frequentavano sovente per lavoro il Regno Unito. I primi club di calcio in Italia sono tutti squadre di football (Torino Football & Cricket Club, Genoa Cricket and Football Club); il primo campionato, nel 1898, si chiama ufficialmente Campionato Italiano di Football; la federazione, fondata sempre nel 1898, è la Federazione Italiana del Football. È solo all’inizio del Novecento che, con la diffusione di questo sport nel nostro paese, la volontà nazionalista e l’autarchia linguistica prendono il sopravvento, portando alla rivendicazione di essere noi i veri inventori del gioco, grazie al calcio che si praticava nella Firenze di fine Quattrocento. E così la FIF venne ribattezzata, nel 1909, Federazione Italiana Giuoco Calcio. Altrove, però, la parola football ha attecchito con facilità, adattandosi ai differenti contesti linguistici, anche dove si parlano lingue neolatine: fußball nei paesi germanofoni, fútbol in quelli ispanofoni, futebol in quelli lusofoni, fino alla precisa trasposizione football in quelli francofoni.
Invece per gli americani le cose sono differenti. Le federcalcio, nel Nordamerica anglofono, assumono per esempio i nomi di United States Soccer Federation e di Canadian Soccer Association, esistono i soccer club e il campionato professionistico si chiama Major League Soccer. Tendenzialmente è così anche in Australia e Nuova Zelanda, ma da qualche tempo si sta cercando di imporre la parola football (fino al 2005, la Football Federation Australia era nota come Australian Soccer Association, e lo stesso cambiamento è avvenuto nel 2007 nel paese vicino). Sono piccole rivoluzioni linguistiche non semplici proprio perché in questi stati football indica qualcos’altro (l’American e il Canadian football in Nordamerica, l’Australian football in Oceania) e quindi è un nome già “occupato”. Le ragioni sono storiche e risalgono alla fine dell’Ottocento, quando il primo football a diffondersi in queste regioni seguiva regole simili a quello della scuola di Rugby (che oggi nel mondo è noto solo come rugby, ma in origine era il rugby football), da cui sono derivate le versioni autoctone, che prevedono un largo uso delle mani. Per contro, il calcio (che in origine era noto come association football, in riferimento alla Football Association, la federazione inglese) venne contratto in soccer.
Questa breve storia linguistica ci serve poco, per rispondere all’arcano che ha originato questo articolo: a ben vedere, sia football che soccer sarebbero in qualche modo sbagliati, dato che in origine il calcio era l’association football, e football era un termine generico che riguardava tanti sport con la palla che prevedevano (anche) l’uso dei piedi. Di per sé, parlare di football sarebbe sempre ambiguo, dato che il termine precorre l’invenzione stessa del calcio propriamente detto: in un documento del 1363, Re Edoardo III già vietava il football (assieme ad altri sport ritenuti pericolosi), usando espressamente questo termine. Non c’è invece nessun dubbio che il soccer sia esclusivamente il gioco basato sulle regole della FA, e infatti la parola emerge solo nella seconda metà dell’Ottocento, dopo la fondazione della federcalcio inglese. A costo di dire quella che molti appassionati potrebbero considerare un’eresia, verrebbe da sostenere a questo punto che soccer sia molto più corretto di football, per designare il nostro sport preferito. Ma la questione è ancora ben lontana dal dirsi esaurita.

L’idea che il termine soccer sia una distorsione americana è totalmente infondata: esso ha in realtà origine proprio in Inghilterra. La curiosa desinenza -er della parola è un uso nato intorno al 1875 nella scuola di Oxford e subito applicato allo sport, tanto che anche il rugby veniva comunemente abbreviato all’epoca in rugger. Nello stesso Regno Unito di fine Ottocento e inizio Novecento, soccer e football erano usati alternativamente senza che nessuno se ne facesse un cruccio. La differenza con il Nordamerica e l’Oceania, come abbiamo già visto, era dovuta al fatto che altri sport, le cui regole erano nate in loco, avevano già rivendicato con successo il nome di football, rendendo soccer il modo più comodo per identificare il gioco della FA. Problema che invece non si presentava nel Regno Unito, dove la confusione con l’unico altro sport di questo tipo era stata superata chiamando quell’altro rugby o, appunto, rugger. Il che non toglie che anche negli Stati Uniti la penetrazione della parola soccer sia stata più lenta di quanto non si direbbe. Se già nel 1905 il New York Times avvertiva di come questo sport venisse chiamato frequentemente soccer a Oxford e Cambridge, quando otto anni dopo venne fondata la locale federcalcio si scelse di chiamarla United States Football Association. Solo nel 1945 la parola soccer comparve nella dicitura, ma non in sostituzione, bensì con una ridondante aggiunta a football: United States Soccer Football Association. L’attuale denominazione, invece, risale solo al 1974.
La crescita di popolarità del termine soccer negli Stati Uniti post-Seconda Guerra Mondiale si è riflessa in maniera abbastanza precisa anche nel Regno Unito. Il professore di Economia dello sport presso la University of Michigan Stefan Szymanski ha evidenziato, in un suo saggio nel 2014, come la parola fosse divenuta estremamente popolare anche in Inghilterra e Scozia nello stesso periodo, in seguito alla crescente fascinazione dei britannici per la cultura statunitense. Da questo punto di vista, è strabiliante leggere un articolo del Daily Mail del luglio 1977 sul clamoroso addio di Don Revie all’Inghilterra per passare sulla riccamente pagata panchina degli Emirati Arabi Uniti: il giornale britannico descriveva il trasferimento dell’ex-manager del Leeds come “the most amazing contract in the history of soccer“. Se ne può dedurre che, inaspettatamente, fino alla fine degli anni Settanta fosse perfettamente normale per un inglese usare soccer come alternativa a football. La domanda che sorge legittima, a questo punto, è: cosa è successo per arrivare alla situazione attuale, in cui una parola è considerata tipicamente britannica e l’altra tipicamente nordamericana?
Szymanski – che al tema ha dedicato anche un libro scritto assieme alla collega linguista Silke Weineck, It’s Football, not Soccer (and Vice Versa) – indica che a partire dagli anni Ottanta i britannici hanno iniziato a preferire football, come forma di reazione alla crescente popolarità del gioco negli Stati Uniti, e quindi per rivendicarne la paternità. Questo mutamento culturale potrebbe essere compreso meglio ripensando brevemente alla storia sociale del Regno Unito nella seconda metà del Novecento. La guerra segna un passaggio di consegne, come potenza egemone del mondo occidentale, dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti, inaugurando un periodo di crisi dell’identità e del ruolo britannico nel mondo, acuita anche dal successivo sfaldamento del proprio impero coloniale. Seguono quindi diversi anni di questa crisi, che rende la cultura britannica più permeabile a quella americana. Ma nel corso degli anni Settanta le cose lentamente cambiano, con il riemergere di idee nazionaliste spesso anche radicali (l’ascesa dell’estrema destra, sfruttando proprio gli spalti degli stadi di calcio, ne è un ottimo esempio), che vengono poi mitigate e trovano casa nel nuovo conservatorismo di Margaret Thatcher, che governerà il paese dal 1979 al 1990.
È un periodo nel corso del quale, quindi, il Regno Unito ricostruisce una propria identità nazionale e culturale, uscendo dall’ombra degli Stati Uniti. La battaglia terminologica tra football e soccer è solo un piccolo esempio di questo più ampio fenomeno. E un ruolo decisivo ce l’ha anche, per contro, il già citato aumento di popolarità del calcio in Nordamerica: la prima storica partecipazione del Canada ai Mondiali nel 1986, l’assegnazione della Coppa del Mondo del 1994 agli Stati Uniti (che avviene nel 1988), l’exploit della nazionale femminile statunitense a partire dal titolo mondiale del 1991, la nascita della MLS nel 1993. Rapidamente, i due termini smettono di essere innocue alternative per indicare lo stesso gioco, e assumono connotazioni etnolinguistiche: dire football ti identifica come britannico, mentre soccer come nordamericano, a prescindere dall’origine e dalla storia di queste parole.

Abbiamo accennato che, più di recente, anche in Oceania si è passati da soccer a football. La decisione della Federcalcio australiana nel 2005 è stata motivata innanzitutto dalla volontà di riformare il calcio locale (specialmente dopo un grosso scandalo di corruzione) e uscire da una condizione di marginalità geografica, oltre che sportiva, che ha visto anche altri cambiamenti. “Una mossa simbolica, – aveva detto l’allora presidente federale Frank Lowy – parte di un ampio processo di riposizionamento del gioco in Australia”. Già l’anno prima, infatti, il campionato locale era passato dal chiamarsi Australian Soccer League al più semplice A-League, adottando il modello di denominazione del più noto campionato del mondo orientale, la J-League giapponese (che a sua volta aveva sostituito, nel 1992, la Japan Soccer League). Per l’Australia, entrare realmente nel mondo del calcio globale significava soprattutto competere con le nazionali asiatiche, cosa che è stata ufficializzata nel 2006, uscendo dalla OFC ed entrando nella AFC. Nonostante questo, la nazionale maschile australiana continua a essere comunemente nota come Socceroos, che dimostra come il cambio sia stato limitato più che altro alle diciture ufficiali. Nel 2007, anche la Nuova Zelanda è passata al football, più o meno con gli stessi intenti dei vicini: c’era stato anche un progetto, emerso nel 2013, per aderire alla CONMEBOL sudamericana, che però non è mai stato finalizzato.
In conclusione, non è veramente possibile dire se questo gioco si chiami football o soccer. Potremmo invece dire che la questione è mal posta, dato che i due termini non sono esclusivi (cioè, non è vero che uno esclude l’altro). Per esempio, tutt’oggi in Sudafrica sono usati in contemporanea: nel paese si gioca la Premier Soccer League e il principale stadio locale è il Soccer City di Johannesburg, sede della finale dei Mondiali del 2010; ma allo stesso tempo la Federcalcio si chiama South African Football Association e le squadre hanno tutte la denominazione di football club. L’utilizzo di un termine piuttosto che di un altro è dovuto a ragioni storiche e culturali diverse, ma è importante tenere presente che soccer, di per sé, è meno “sbagliato” di tanti altri nomi utilizzati, come ad esempio il nostro calcio. La stessa idea di contrapporre le due parole ha a sua volta motivazioni sociali, facendo emergere due volontà egemoniche, quella britannica o europea da un lato e quella nordamericana dall’altro.
Fonti
-BUNK Brian D., From Football to Soccer: The Early History of the Beautiful Game in the United States, University of Illinois Press
–CUNNINGHAM John M., Why Do Some People Call Football “Soccer”?, Britannica
–PERRIGO Billy, Why Do Americans Call It Soccer Instead of Football? Blame England, Time Magazine
Grazie, articolo interessantissimo. Ma come mai dici che il termine che usiamo noi è sbagliato?
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Perché il “calcio” (quello della Firenze quattrocentesca) era uno sport molto diverso dall’association football, che non è nemmeno un suo diretto discendente (proviene invece dal football delle campagne britanniche). Quindi, in Italia noi chiamiamo il football con il nome di un altro gioco con cui non ha legami diretti, ma solo qualche somiglianza.
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