Bene o male, il mondo dei media italiani sembra essersi accorto che Massimo Ferrero è un delinquente. Alla buon’ora, verrebbe da dire. L’arresto avvenuto in settimana ha costretto tutti a parlare degli affari sporchi del proprietario della Sampdoria, imprenditore immerso nei debiti e già accusato di sottrarre soldi alle casse del club per coprire le perdite delle sue altre aziende. Verrebbe da chiedersi perché non ce ne si è resi conto prima, visto che letteralmente lo stesso giorno in cui acquistava la Samp (12 giugno 2014) patteggiava un anno e dieci mesi di reclusione per bancarotta fraudolenta. In questi sette anni nel calcio, che lo hanno portato da un relativo anonimato alla ribalta nazionale, è stato coccolato acriticamente dalla stampa e dalle televisioni, bisognosi delle sue bizzarre trovate necessarie a catalizzare l’attenzione del pubblico.
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