Il ragazzo è giovane, ma alto e robusto, un bravo atleta; ha appena compiuto diciott’anni, e l’unico Ajax che ricorda distintamente è quello allenato dai suoi connazionali: prima Distelbrink, per un pugno di partite appena, poi Halpern e De Wit, ma soprattutto Van Kol, il coach che c’era quando entrò nella giovanili. L’inglese che l’ha sostituito dicono sia una leggenda, dicono che è merito suo se l’Ajax ha un settore giovanile tanto organizzato come quello in cui lui ha giocato fino a qualche mese prima. Ora, il signor Jack Reynolds, ha promosso il ragazzo in prima squadra: è il 1946.